da Repubblica
da Repubblica
Il fenomeno non poteva lasciare indifferenti i media e l’industria dell’intrattenimento, che infatti hanno già provveduto a creare intorno al movimento un universo di telefilm e reality show. Terisa Greenan, che vive con due uomini e di entrambi è innamorata, è autrice e protagonista di Family, una divertentissima fiction trasmessa via web in cui non esistono coppie tradizionali ma solo amori plurimi, dove tutti sanno dell’esistenza dell'”altro” (o “altra”), né ci sono primi e secondi posti ma solo un podio a pari punti. Le avventure di Family vengono postate su Youtube due volte al mese. “La cosa bella è che entrambi mi danno qualcosa di diverso – racconta la Greenan in un’intervista alla ABC News’ Seattle – Scott e Larry sono due compagni meravigliosi”. I due non battono ciglio e dichiarano di non sentirsi minimamente gelosi l’uno dell’altro. La loro relazione si basa sull’amore e sul rispetto reciproco, ed entrambi sono pazzi di Terisa.
Secondo un sondaggio del sito di Oprah Winfrey, circa sette americani su cento sono coinvolti in relazioni aperte e, malgrado il numero risulti un po’ eccessivo, sono tanti gli indizi che lo confermano: giornali online come “Loving more” (www.lovemore.com), nato nel 1986 e seguito da oltre 15mila persone, gruppi di supporto, un libro che è una sorta di manifesto e che è diventato un best-seller intitolato The ethical slut (La sgualdrina etica), e infine uno show televisivo, Big Love, basato sulla storia di un uomo che si divide fra tre donne, altrettante case e un gran numero di figli. Ogni due mesi questa comunità si riunisce nei punti più disparati d’America per scambiare opinioni e partecipare a seminari dai titoli inequivocabili: “Tre, quattro o più”, “Come rivelare di essere poly” o “Gestione della gelosia”.
C’è chi insinua che il movimento dei poliamoristi sia di matrice gay e che dietro il desiderio di amarsi a tre o più ci sia più che altro la necessità di ufficializzare legami omosessuali all’esterno della coppia. Ma questa interpretazione non piace ai sostenitori del movimento, che sottolineano l’importanza di un tale riconoscimento per le coppie eterosessuali. Andando a scavare fra le loro storie, si scopre infatti un mondo fatto non tanto di trasgressione ma di regole. Come nel caso di Robin Trask, una 45enne del Colorado che ha tre relazioni con tre uomini, tutte e tre assolutamente “monogame”: una con l’uomo con il quale vive da quattro anni, una con quello con cui ha vissuto per 23 anni (e che adesso è sposato con un’altra donna), e la terza con un newyorkese. La moglie del “secondo compagno” non permette al marito di dormire con nessuna altra donna che non sia Robin, e gli incontri sessuali della signora americana non sono mai collettivi. “La dinamica si è sviluppata in modo del tutto naturale – racconta la Trask – e sono io la prima ad esserne rimasta sorpresa”.
Il simbolo dei poliamoristi è un cuore rosso con all’interno, in blu, il segno che in matematica indica l’infinito. Un’immagine che si potrebbe tradurre con la celebre frase di Sant’Agostino, “Ama, e fà ciò che vuoi”.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.